In today’s article called Come ci si Rivolge Agli Altri Nel Contesto Scolastico?, I am going to talk about how to address people at school. In Italy, according to the age and to the school, we will be using Tu or Lei.
Read the following article to discover more about this Italian habit!
L’idea per la stesura di questo articolo è nata in seguito ad una lezione con una mia studentessa di origine kazaka, con la quale stavo parlando dell’uso della forma di cortesia in italiano.
Durante la nostra conversazione ho appreso che nel suo paese d’origine, la forma di cortesia è usata molto più che in Italia. È usata addirittura con i genitori e i fratelli più grandi. Stando così le cose ho dedotto, trovando poi conferma alla mia idea, che in Kazakistan, anche i bambini molto piccoli utilizzano a scuola la forma di cortesia.
Questo mi ha fatto pensare a quanto le cose possano variare da un paese all’altro, e a quanto sia vero ciò che recita un popolare proverbio italiano: “Paese che vai, usanze che trovi!”.
Ma cosa succede in Italia?
Sono sicura che tutti voi sapete che per rivolgersi alle persone in Italiano ci sono vari modi: il tu, il Lei, e il Voi, quest’ultimo usato solo in alcune zone della penisola.
Comunque se volete saperne di più sui pronomi allocutivi oppure se avete difficoltà nell’usare la forma di cortesia Lei, ho già parlato approfonditamente di questi argomenti in altri articoli. Se invece siete interessati all’evoluzione dell’uso del tu, Lei e Voi nella lingua italiana non perdetevi il mio articolo Storia del Tu, e lei e voi!
Ma tornando all’argomento di questo articolo, e al perché ho deciso di affrontare un tema che potrebbe essere considerato banale da qualcuno, è il capire anche degli aspetti culturali della vita degli italiani, ad esempio come come rivolgersi alle persone in ambito scolastico a seconda dell’età e del livello d’istruzione.
L’asilo e la scuola primaria
Quando i bambini sono molto piccoli, e frequentano l’asilo o le primarie, a scuola si respira un clima molto informale, quasi familiare… Infatti, sia gli insegnanti sia i bambini si rivolgono l’un l’altro usando il tu!
La scuola secondaria di primo e secondo grado
Man mano che i bambini crescono devono imparare dei nuovi modelli di comportamento, per esempio come rivolgersi alle persone a seconda della situazione e del contesto, ed è nella scuola media che i ragazzini cominciano ad usare la forma di cortesia con i loro professori.
Perché c’è questo cambiamento?
Perché i ragazzi devono capire che i ruoli sono diversi, che non sono alla pari con i propri docenti, e che per questo deve esserci una certa distanza. Distanza però non significa freddezza, ma significa che certi limiti non devono essere superati, e che deve essere chiaro che i docenti non sono né amici né parenti dello studente.
C’è però una particolarità: solamente lo studente dà del Lei all’insegnante, il quale usa invece il tu.
Quando frequentavo le scuole medie mi ricordo che molti dei miei compagni di classe avevano difficoltà nell’utilizzare la forma di cortesia Lei con i professori. Molti infatti continuavano a rivolgersi ai professori utilizzando il tu, ed era interessante osservare le loro reazioni: alcuni docenti erano infastiditi da questa confidenza manifestata dagli allievi, mentre per altri non era affatto un problema, soprattutto se gli studenti dimostravano rispetto attraverso il comportamento e lo studio.
Altri ragazzi invece tendevano ad utilizzare il Voi, che veniva accettato da tutti senza batter ciglio, anche perché come probabilmente sapete sono nata e cresciuta al sud e qui gran parte della popolazione continua a prediligere il voi.
L’università
Se nelle scuole di grado inferiore gli studenti erano tenuti ad utilizzare la forma di cortesia con i docenti, ma non viceversa, all’università si verifica un ulteriore cambiamento: anche i professori usano il Lei con gli studenti.
Questo non significa che queste due categorie abbiano lo stesso ruolo e lo stesso livello in un’ipotetica scala gerarchica, ma è come se ora lo studente viene trattato da adulto e non più da ragazzino.
Questo è un cambiamento che consente ai ragazzi di prepararsi al mondo del lavoro e in generale alla vita adulta.
È pur vero però che ci sono delle istituzioni che mantengono un profilo più informale. Sto parlando in particolare dei conservatori di musica e delle accademie d’arte che sono caratterizzate da un rapporto più diretto tra docente e discente, e per questo non è raro trovare in queste scuole insegnanti che chiamano i ragazzi per nome e ai quali danno addirittura del tu.
Conclusione
All’inizio di questo articolo ho citato un famoso proverbio italiano, e credo davvero che non ci sia detto o modo di dire più giusto.
Sono sicura infatti che se chiedessi ad ognuno di voi di dirmi come funziona il sistema scolastico del vostro paese e di come è giusto rivolgersi a docenti e a studenti avrei tante risposte diverse a seconda del luogo di provenienza.
Siete d’accordo con me?

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