In this article, I am going to talk about the pronunciation of foreign words in Italian. Everything started with a simple question from a student of mine. He asked me to correct him everything while he speaks, even the pronunciation of foreign words to be able to sound more natural.
Read the article while you listen to the podcast.
La lingua è in costante evoluzione, nascono neologismi, vecchie parole cadono in disuso, e parole di origine straniera si uniscono a italiane.
Questo fenomeno sta prendendo piede un po’ ovunque, grazie o a causa di un mondo sempre più vicino ed interconnesso, e anche l’Italia non fa eccezione. Dopo aver assistito ad una forte crescita dell’uso di termini francesi fino agli anni ’70 del novecento, ora è la lingua inglese a farla da padrona, anche e soprattutto a causa dell’uso sempre più massiccio dei mezzi tecnologici, dei social e dell’uso sempre più diffuso dell’inglese nei rapporti e nelle comunicazioni internazionali.
Qualche tempo fa ho ricevuto una richiesta alquanto curiosa da un mio studente, il quale mi ha chiesto di correggerlo durante le nostre lezioni. Questa cosa può sembrare scontata, ma la cosa strana è che mi ha chiesto di correggergli veramente tutto: non solo le parole, la struttura delle frasi, ma anche la pronuncia delle parole straniere per ottenere un accento più italiano.
Sulle prime la cosa più istintiva che mi è venuta da dire è stato: “Perché? Che necessità c’è di pronunciare una parola straniera, inglese soprattutto, con la pronuncia italiana? Che senso ha modificare una parola che si è già in grado di proferire perfettamente facendogli così “perdere correttezza”?”. Ma soprattutto la domanda che più mi assillava era: “Chi sono io per correggere la pronuncia di una parola appartenente ad un’altra lingua che non è la mia?”
Tutti questi interrogativi mi hanno portato a fare una sorta di sondaggio tra i miei studenti e a parlare con loro di questa richiesta che mi è stata fatta, soprattutto con gli studenti con un livello più avanzato. In questa discussione abbiamo esplorato le varie implicazioni dell’uso della pronuncia italiana, mettendo in evidenza i pro e i contro di una scelta o dell’altra.
Ecco i due filoni di pensiero che sono andati delineandosi:
1. È giusto mantenere la pronuncia originale delle parole.
Alcuni studenti ritengono che non sia giusto snaturare le parole delle altre lingue, cambiando la loro pronuncia, soprattutto quando il loro livello non è ancora così avanzato.
Molti infatti ritengono uno spreco di energie il prestare attenzione a parole straniere che si è già in grado di pronunciare accuratamente per modificarle al fine di ottenere un accento più italiano. Questo è vero in modo particolare per le parole inglesi, ampiamente diffuse, così come ampiamente diffusa è la lingua stessa.
E allora, non perdiamo tempo nel focalizzarci in cose inutili. Con il tempo riuscirete ad avvicinarvi sempre più alla pronuncia italiana, anche senza bisogno di prestarvi direttamente attenzione.
2. È giusto usare una pronuncia italiana anche per le parole straniere.
Altri studenti invece sono dell’idea opposta, in realtà la maggior parte di essi. È necessario utilizzare l’accento italiano. È importante fare questo sforzo per essere più naturali quando ci si esprime.
Con alcuni di essi ho provato a fare delle frasi e ad inserire parole straniere usate comunemente in italiano come computer, best seller o screenshoot, sia con l’accento inglese sia con quello italiano, ed ovviamente quando veniva usato l’accento italiano c’erano maggiore naturalezza e fluidità.
Un altro motivo per il quale molti pensano che sia meglio usare la pronuncia italiana è il farsi capire più facilmente dagli italiani. Evitando suoni che stonano con la lingua che stiamo usando, la capacità di comprensione degli ascoltatori sarà favorita, anche grazie ad un flusso più naturale del discorso.
Conclusione
Le lezioni con i miei studenti mi danno sempre tanti spunti di riflessione interessanti. Grazie a loro riesco a scrivere articoli sempre diversi con regolarità, perché mi fanno riflettere su cose alle quali non avrei dato peso, essendo l’italiano la mia lingua. Ciò che ho scritto nelle righe precedenti è l’esempio perfetto.
E voi cosa pensate di questo articolo? Per quale filone di pensiero parteggiate? Fatemelo sapere nei commenti. Non vedo l’ora di leggerli!
Scrivi un commento
Devi accedere, per commentare.