In today’s article called “Trucchi per usare Bene e Buono”, I talk again about these two Italian words. In the past, I have already explained these words from the perspective of grammar. Now, I would like to give you a little advice, very helpful even if the grammar is not your cup of tea! 

So, let’s move on, and let’s start reading the following lines! :)

Bene e  buono sono due parole che si imparano prestissimo nei corsi di italiano o quando ci si avvicina a questa lingua mediante le app. Ciononostante esse continuano ad essere una vera spina nel fianco per gli studenti quando devono essere usate nelle frasi; pensate infatti che questo è il secondo articolo che scrivo su bene e buono proprio a causa del reiterare degli errori. Sono sicura però che con le informazioni semplici ed essenziali che troverete in questo nuovo articolo l’uso di queste due parole non sarà più un problema!

Se la grammatica non è il vostro forte e se le spiegazioni troppo approfondite e dettagliate non fanno per voi, continuate a leggere perché potreste trovare la soluzione che tanto state cercando. 

Ricapitoliamo bene e buono

Dunque, volendo fare un passo indietro e volendo ricapitolare quanto già spiegato in precedenza, le brevi informazioni che seguono sono quelle da ricordare:

Bene è un avverbio

e deve seguire, quasi sempre, il verbo poiché esso descrivere il modo in cui facciamo l’azione. Ad esempio:

  • Io cucino bene.
  • Lui parla bene l’italiano.
  • Questo gruppo esordiente suona bene.

Buono è un aggettivo

ed essendo tale segue deve darci informazioni sul nome. Ad esempio:

  • La mia cugina e buona.
  • Il suo italiano è buono.
  • La musica di questo gruppo esordiente è buona.

Bene… Questo è quanto avevo già spiegato nell’articolo precedente, ma se le informazioni fin qui sciorinate non sono abbastanza chiare, ho un altro consiglio che vi chiedo però di prendere con le pinze. 

Dato alcuni studenti continuavano a commettere errori con bene e buono ho cercato di trovare un modo ancora più semplice e intuitivo per spiegare come si usano questi due termini italiani. Ed ho notato con non poco stupore che questo consiglio sta cominciando a dare i suoi frutti. In pratica ci sono due cose da ricordare:

a. Quando c’è il verbo essere si deve utilizzare buono.

b. Quando ci sono altri verbi si deve utilizzare bene.

È inutile sottolineare che per me è importante che voi capiate il principio che c’è dietro a questa scelta e che sappiate che ci sono casi nei quali il verbo essere può essere seguito da bene (ecco perché ho detto di prendere questo consiglio con le pinze).

Tuttavia mi rendo conto che se per voi non è facile comprendere la grammatica italiana, seguire questo piccolo consiglio (per certi versi un tantino riduttivo) potrà permettervi di parlare correttamente in italiano.

ila firma

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