Are you struggling using the verb Piacere? Piacere is not easy at all. Many use it, but only a few people use it well!
If you are in a group that is struggling to understand how this verb works, today, I have the right article for you!
Read the following lines in which I tried to find the easiest way to explain the verb Piacere and, let me know in the comments if everything is clear or you need further explanations.
Come ve la cavate con il verbo piacere? Piacere è un verbo un po’ strano in tanti lo usano ma pochi lo usano bene. Perché dico questo? Perché la sua coniugazione Non segue lo schema dei verbi che finiscono in -ere all’infinito, È connesso non si usano i pronomi personali soggetto. Insomma dobbiamo considerarlo un po’ un verbo a sé stante.
Sono certa che se studiate l’italiano o se siete stati in Italia non saranno mancate le occasioni di usare piacere. Probabilmente avrete detto:
- Ti piace questa cosa?
- Sì, mi piace o No, non mi piace.
Ma le nozioni da sapere con il verbo piacere non si esauriscono con queste due forme. Infatti c’è molto di più da scoprire per poter usarlo bene.
So che questa premessa non è delle più incoraggianti ma come sempre voglio mostrarvi i limiti E gli errori dei miei studenti Ma anche consigli e soluzioni per poter Imparare al meglio anche questo argomento di grammatica.
Forme del verbo piacere
La prima cosa da sapere sul verbo piacere e che esso ha solo due forme Piace e piacciono. In particolare:
- Piace è seguito dal nome singolare oppure dal verbo.
- Piacciono è seguito dal nome plurale.
Ecco degli esempi:
- Mi piace la zuppa di zucca.
- Mi piace mangiare sano.
- Mi piacciono le verdure di stagione.
Attenzione!
Come potete notare, in italiano con il verbo piacere non usiamo mai i pronomi personali soggetto (io, tu, lei, lui, noi, voi, loro), come molti dei miei studenti provano a fare.
Cosa intendo con questo? Semplicemente che se io scegliessi di tradurre la seguente frase inglese I like pizza in italiano, molti stranieri istintivamente tenderebbero a dire qualcosa come: io piace la pizza, ma questo non è corretto, anzi…
Se in I like pizza in inglese il soggetto è I, In italiano il soggetto non è io ma è la pizza. Infatti dovrò dire La pizza piace a me o più comunemente Mi piace la pizza.
Quindi ricordate che l’oggetto della frase in inglese in italiano diventa il soggetto!
Facciamo un altro esempio:
– I like working tradotto in italiano diventa Lavorare (che il soggetto) piace a me, o di nuovo più comunemente Mi piace lavorare.
– I don’t like strawberries, tradotto come Le fragole non piacciono a me o più semplicemente Non mi piacciono le fragole.
Piacere e i pronomi indiretti
Finora abbiamo utilizzato nelle frasi quasi esclusivamente il pronome mi ovvero a me.
Ma come possiamo formulare delle frasi con piacere inserendo anche delle parole diverse da mi o a me? Semplice: usando gli altri pronomi indiretti.
Infatti oltre alla forma mi e a quella più lunga a me, ce ne sono altri e a seconda delle frasi e di ciò che vogliamo dire possiamo utilizzare anche:
ti = a te
gli = a lui
le = a lei
ci = a noi
vi = a voi
gli = a loro
Che ne dite di provare a fare degli esempi?
Qui di seguito vi presenterò dei mini dialoghi Con domande e risposte per darvi un’idea più esaustiva dei pronomi diretti associati al verbo piacere:
- Ti piace correre?
- Sì, mi piace molto.
- A tuo fratello piace l’estate o l’inverno?
- In realtà gli piace tantissimo la primavera..)
- È piaciuto a tua moglie il regalo che le hai fatto?
- Sì, le è piaciuto tantissimo.
- Vi piacciono le escursioni in montagna? A noi piacciono molto!
- Sì, ma ci piacciono di più le passeggiate in riva al mare.
- So che i tuoi bambini piace cantare.
- Sì, gli piace da morire.
Forma breve o forma lunga?
Come avete già notato in italiano i pronomi indiretti possono avere due forme: una breve è una più lunga.
È inutile sottolineare come l’italiano sia molto più lungo di altre lingue, per questo la maggior parte delle volte preferiamo rendere le nostre frasi il meno prolisse possibile, ad esempio attraverso l’uso di pronomi che ci evitano la ripetizione del nome o nel caso dei pronomi indiretti tendiamo a prediligere sempre quelli più brevi. Ad esempio io preferirò:
- Mi piace tanto la Grecia a A me piace tanto la Grecia
- Le piacciono tanto i bambini a A lei piacciono tanto i bambini.
Attenzione però!
Se vogliamo enfatizzare qualcosa io tenterò ad usare la forma più lunga ad esempio:
- Gli piacciono tanto i carciofi, ma a me non piacciono per niente.
In questo caso io ho volontariamente ho deciso di sottolineare, di enfatizzare che a me non piace quella data cosa.
Conclusione
L’argomento trattato in questo articolo potrà sembrare un po’ scontato e non particolarmente interessante per coloro che conoscono già bene in italiano ma ho sentito la necessità di parlarne perché ho notato che fin troppo spesso il verbo piacere viene dato per scontato.
Perché dico questo?
Perché mi è capitato di confrontarmi con studenti già in grado di parlare, ma che da poco avevano cominciato a seguire le mie lezioni, i quali si sono trovati di fronte ad una scoperta, oserei dire, clamorosa dopo aver sentito la spiegazione del verbo piacere e dopo aver capito come usarlo.
Come ho detto già all’inizio di questo articolo il verbo piacere è un po’ strano, ma una volta capito il meccanismo che sta dietro al suo uso ogni pezzo del puzzle andrà a posto e tutto avrà più senso.
Non preoccupatevi dunque: con una buona spiegazione e un po’ di pratica potrete padroneggiarlo senza alcuna difficoltà!

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