In today’s article called “Uso di Andare and Venire”, I talk about these basic verbs because sometimes they can make students struggle to use them properly.

If you too think that sometimes for you is not clear how to use these verbs, keep reading the following lines. I am sure that you’ll find interesting hints! :)

Andare e venire sono dei verbi molto comuni con cui tutti coloro che imparano l’italiano devono avere a che fare fin dall’inizio. 

Con questo non intendo dire che essi sono un gioco da ragazzi – ricordate infatti che rimangono comunque dei verbi irregolari – ma una volta imparata la loro coniugazione il nostro lavoro non è concluso, perché c’è ancora molto altro da considerare.

Ho deciso di scrivere questo articolo perché ho notato che spesso, anche le persone che parlano bene l’italiano e che si trovano ormai a loro agio con questa lingua, tendono non tanto a confondere questi due verbi, quanto ad usarli in modo improprio creando così confusione in quanti li ascoltano.

E allora, invece di reiterare questo errore, corriamo ai ripari proprio con una spiegazione più approfondita sull’uso di questi due verbi.

Andare e venire

Forse è inutile sottolinearlo ma una cosa che mi preme fare è usare l’inglese per chiarire il loro significato:

  • Andare : to go
  • Venire : to come

Una volta chiarito questo è bene spiegare come entrambi i verbi presuppongono un movimento, cioè uno spostamento dal punto a al punto b. Data questa premessa per scegliere il verbo più appropriato è fondamentale capire chi invia il messaggio e chi lo riceve.

Facciamo subito un esempio chiarificatore:

La signora Maria finisce di lavorare e chiama suo marito per avvertirlo che sta per tornare a casa.

Lei potrebbe dire due cose:

  1. Ho finito di lavorare e ora vado a casa.
  2. Ho finito di lavorare e ora vengo a casa.

Avete individuato la differenza?

In entrambi i casi è chiaro che Maria sta per recarsi a casa, ma nel primo caso si evince che lei ha avvertito il marito, il quale però non è a casa. Forse è ancora al lavoro, forse è fuori città, forse rincaserà dopo di lei… Insomma, non ci interessa dove si trovi quest’uomo e quando farà ritorno a casa, fatto sta che Maria una volta giunta a casa starà da sola, forse troverà i suoi figli, ma di certo non lui.

Nella seconda frase invece appare chiaro come la signora Maria sta recandosi a casa e in questa casa troverà il marito. Infatti “vengo a casa” per la signora Maria equivale a dire: “ti raggiungo nella nostra abitazione”.

Da quanto detto finora appare chiaro come il mittente e il destinatario, cioè il ricevente del messaggio, siano fondamentali per capire la relazione tra i diretti interessati e l’uso del verbo selezionato.

Altri casi ed esempi

Quanso si usa Andare: 

1. Quando ti riferisci a qualcuno che è lì con te e che deve raggiungere il tuo stesso posto.

    • Siete pronti bambini? Allora andiamo subito in pasticceria!
    • Siii, andiamo!

 2. Quando parli con qualcuno che non deve raggiungere lo stesso tuo posto.

    • Domani finalmente andrò alle Maldive. Non vedo l’ora.
    • Beata te!  ti invidio da morire.

3. Quando parli con qualcuno di altre persone che devono raggiungere un determinato posto.

    • Ti ricordi di Andrea? Andrà in Svezia tra 2 settimane.
    • Bello, spero che si diverta!

 

Quando si usa Venire:

1. Quando proponi a qualcuno di fare qualcosa con te.

    • Ti va di venire alla festa del mio amico sabato sera? 
    • Sì, volentieri. Lo conosco?

2. Quando parli direttamente con qualcuno al quale chiedi di raggiungerti da qualche parte.

    • Ehi, sono al pub! Ci vieni anche tu?
    • Sì. Vengo tra poco.

3. Quando parli con qualcuno di altre persone che devono raggiungere te o altra gente..

    • I miei amici vengono a casa mia per cena.
    • Quali amici verranno?
    • Tua sorella verrà a trovarti per le vacanze?
    • Sì, verrà per una settimana il mese prossimo.

Come potete notare la scelta del verbo andare o venire fa prendere alla frase una direzione molto specifica.

Riprendiamo un esempio già proposto in precedenza:

  • Domani finalmente andrò alle Maldive. Non vedo l’ora.

Il commento  dato a questa affermazione potrebbe avere entrambi i verbi sia andare sia venire. Vediamo insieme cosa intendo:

  • Beata te!  Vorrei venirci anch’io!

Che significa: vorrei fare questo viaggio alle Maldive con te, oppure..

  • Beata te! Vorrei andarci anch’io!

Che significa: vorrei fare un viaggio alle Maldive, ma non necessariamente con la persona con cui sta  interloquendo… Magari con qualcun altro.

È chiara la differenza?

Nonostante come già detto entrambi i verbi indicano uno spostamento da un luogo all’altro in realtà non sono interscambiabili, perché ciò che comunicano andare e venire è piuttosto chiaro e specifico.

Errori comuni 

Ho ritenuto di fondamentale importanza parlare di questo argomento che per certi versi può sembrare molto banale, perché spesso mi è capitato di sentire frasi un po’ strane durante le mie lezioni. Ad esempio ho sentito frasi come la seguente:

  • Che bello questa estate vengo in Francia!

È inutile sottolineare come per me è una frase comprensibile ma poco logica, perché in questo caso chi parla con me deve usare andare e non venire.

Perché? Perché venire presuppone il raggiungere qualcuno, o raggiungere il posto (anche in senso più ampio, come la nazione) in cui si trova qualcuno. Quindi, sapendo che io sono italiana e che vivo in italia sarebbe stato più corretto dire:

  • Vado in Francia (che implica che io non mi trovo lì) o anche:
  • Vengo in Italia o al massimo Vengo in Europa… (visto che io vivo in Italia, paese parte dell’Unione Europea).

Quindi potete capire come in casi del genere, usando un verbo non consono a quanto vogliamo esprimere, si può generare non poca confusione. L’ uso del verbo giusto dunque è di fondamentale importanza per veicolare un messaggio chiaro e univoco.

Conclusione

In questo articolo ho sentito la necessità di parlare dei verbi andare e venire, prima di tutto perché sono dei verbi molto comuni, che tutti fin dalle primissime lezioni di italiano utilizzano, e secondo perché ho notato con mia grande sorpresa un po’ di confusione anche in studenti che hanno un livello già avanzato.

Il consiglio che posso darvi per padroneggiarli al meglio è quello di avere ben chiaro chi parla, chi riceve il messaggio e di chi si parla, in modo tale da capire qual è la relazione tra gli interlocutori ed evitare di usare il verbo sbagliato. 

Altro consiglio che do sempre e che anche qui mi preme sottolineare è quello di provare a creare delle frasi con andare e venire per ognuno dei casi su citati. In questo modo avendo una chiara consapevolezza di ciò che vogliamo esprimere e con un po’ di pratica sono sicura che imparerai a scegliere il verbo che più si adatta alla situazione che vuoi comunicare.

ila firma

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