Do you know how the stress of the Italian words works? It is not easy to understand how to pronounce words in this language, right?
I know and that’s why today I want to talk about the Italian accents. In this article called “Gli Accenti Italiani”, you’ll find out that we have several kinds of words according to the stress we use with them!
La lingua italiana, si sa, può sembrare complicata soprattutto per quanto riguarda la grammatica, ma in realtà non lo è così tanto. Essa ha infatti delle regole piuttosto chiare con poche eccezioni.
Anche le sue pronunce non sono particolarmente difficili e, una volta memorizzato l’alfabeto, i suoni delle lettere che lo compongono, e la pronuncia di alcuni gruppi di parole, il gioco è fatto!
Sarete in grado di pronunciare tutte le parole della lingua italiana.
A questo punto potrete chiedermi: È davvero tutto così semplice? Non esiste qualcosa che possa mettermi i bastoni tra le ruote con questa lingua? È veramente possibile pronunciare tutte le parole italiane senza sforzo alcuno?
A dir la verità la mia risposta è Nì! Nì come ho già spiegato precedentemente è una parola spesso usata nelle risposte per indicare indecisione. È in pratica la via di mezzo tra il sì e il no.
Ma perché ho deciso di rispondere in un modo così bizzarro? Perché è un fatto che la pronuncia delle parole italiane, ad eccezione forse di quelle formate da più vocali forse, non è così difficile. D’altro canto una delle cose più complicate per i miei studenti, che spesso viene fuori durante gli esercizi di lettura, è capire dove va l’accento delle parole italiane.
L’accento in italiano
Sono sicura che tutti voi sapete che nella scrittura dell’italiano gli accenti non vengono evidenziati. L’unico segnato graficamente è l’accento sull’ultima lettera, che rende la sua pronuncia molto molto breve, come in papà, però, Perù, tribù…
A questo punto vorrei condividere con voi una domanda che la maggior parte degli studenti mi pone: C’è un modo per capire dove va l’accento in italiano? Purtroppo la mia risposta è: Non proprio!
Anche se la maggior parte delle parole italiane ha l’accento sulla penultima sillaba come in arcobaléno, pensiéro, passeggiàta, spaghettàta, in italiano ci sono vari tipi di parole, la cui pronuncia dipende proprio dalla posizione dell’accento. Vediamole insieme:
- Parole piane
Parole con l’accento sulla penultima sillaba, quelle cioè che abbiamo accennato poco fa: arcobaléno, pensiéro, passeggiàta, spaghettàta, ma anche i verbi andàre o venìre, gli aggettivi brillànte o generòso… Insomma, in linea generale la maggior parte delle parole italiane appartengono a questa categoria, che però non è l’unica.
- Parole tronche
Parole con l’accento sull’ultima vocale, quelle cioè il cui accento come già detto è sempre in evidenza perché visibile graficamente, ad esempio comò, sognerò, purè, trentatré…
- Parole sdrucciole
Parole con l’accento sulla terzultima sillaba: tàvolo, zùcchero, èpico, visìbile, interminàbile..
Abbiamo ancora altri tipi di parole, le quali però come sottolineato anche dalla prestigiosa Treccani sono molto più rare, e cioè:
- Parole bisdrucciole
Parole con l’accento sulla quartultima sillaba: ricòrdatelo, chiamàtemelo, còmpraglielo…
- Parole trisdrucciole
Parole con l’ accento sulla quintultima sillaba: órdinaglielo, dimènticatelo…
Come potete notare molto spesso sono gli imperativi che prevedono l’accentazione della quartultima e quintultima sillaba.
Detto ciò, come possiamo orientarci in questo mare di accenti se effettivamente la maggior parte delle volte l’accento non è evidenziato?
Per prima cosa ricordate di far ricorso al vocabolario della lingua italiana, in quanto in esso è presente la famosa divisione in sillabe, gioia e dolore di tutti i bambini italiani…
Prendiamo ad esempio la parola italiano, sul dizionario comparirà non solo la sua divisione in sillabe [i-ta-lià-no] ma anche e soprattutto ciò che ci interessa capire: la posizione dell’accento.
Facciamo altri esempi con parole che sono quasi sempre un problema:
- Young in italiano, la cui divisione in sillabe diventa [gió-va-ne], con l’accento sulla prima sillaba e non sulla seconda, giovàne, come spesso sento nelle mie lezioni.
- To read in italiano, la cui divisione in sillabe diventa [lèg-ge-re], con l’accento sulla prima sillaba, e mai leggère, con l’accento sulla seconda che in italiano significa non pesante.
A proposito della parola leggère, ricordate: sul vocabolario di italiano troverete sempre la forma maschile e singolare, così come raramente troverete le varie forme dei verbi.
Allora come risolvere questo problema?
In primo luogo ascoltate il più possibile, infatti prima riuscirete a familiarizzare con il maggior numero di parole e prima eliminerete o almeno limiterete i vostri dubbi.
In secondo luogo ricordate che oggi la tecnologia ci dà una grandissima mano, e abbiamo davvero poche scuse per evitare di trovare soluzioni ai problemi. Ricorrete quindi ad essa. Usate gli strumenti che permettono di ascoltare la pronuncia delle parole, come i dizionari online, i traduttori. Anche se la pronuncia ottenuta potrà sembrare un po’ troppo robotica, non importa. Ricordate che quello che vi serve al momento è individuare la posizione dell’accento; la naturalezza e la fluidità arriveranno con il tempo e con la pratica.
Conclusione
In questo articolo ho ritenuto opportuno condividere con voi una delle domande che più spesso mi vengono poste dai miei studenti.
L’accento in italiano non è una cosa da sottovalutare, perché come ho già spiegato, solo in rari casi esso è visibile graficamente, quindi questo significa che dovete lavorare sodo per far sì che un numero sempre crescente di parole diventi familiare, così da sentirvi sempre più sicuri della loro pronuncia, sia quando parlate sia quando leggete.

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