In today’s article, called “I Verbi Sovrabbondanti”, I will talk about particular Italian verbs. The Italian word “Sovrabbondante” means overabundant, in fact, those verbs can have more than one form.
If you want to know these verbs keep reading the article!
La lingua italiana ha una grammatica che presenta regole chiare e precise ma anche delle eccezioni. Talvolta queste ultime mettono a dura prova tutti coloro che studiano l’italiano.
Una delle cose che spaventa di più gli studenti sono senza dubbio i verbi, la cui coniugazione tende a variare a seconda del soggetto, non solo per le forme irregolari ma anche per quelle regolari. Qui però non si esaurisce tutta la complessità e la stranezza dei verbi italiani.
Infatti ce ne sono alcuni i cui significati si allontanano da quelli base, come visto negli articoli uso alternativo di fare, prendere, toccare e dire e di andare, fare e sapere; verbi che sono molto simili tra loro ma che in base al tipo di verbo (sia esso riflessivo o meno) vedono il loro significato cambiare. E poi ci sono ancora i verbi difettivi che addirittura mancano di alcune voci verbali.
Oggi vorrei continuare su questa scia e parlarvi di un altro tipo di verbi piuttosto particolari: i verbi sovrabbondanti.
Come dice la parola stessa sovrabbondante indica un di più, un eccesso. Essi hanno infatti più versioni dello stesso verbo o della stessa forma verbale.
È bene notare che non tutti i verbi italiani sono verbi sovrabbondanti, proprio come non tutti i verbi italiani sono verbi difettivi. Essi rappresentano infatti una minoranza di cui è bene parlare per evitare dubbi e confusioni.
Nelle righe che seguono analizzerò alcuni verbi dividendoli in due gruppi:
- Il primo presenta verbi che hanno il medesimo significato ma che hanno due forme all’infinito e di conseguenza coniugazioni diverse.
- Il secondo gruppo invece presenta verbi con due forme diverse del participio passato. Vediamo insieme alcuni di questi verbi così particolari.
1. Due infiniti per lo stesso significato
a) Comprare/Comperare
Ecco due verbi dallo stesso significato che senza dubbio conoscete (to buy). Di certo tra i due quello più diffuso è il verbo comprare, ma è possibile trovare italiani che usano anche la sua variante comperare.
Non a caso una frase che potrebbe benissimo tradurre l’inglese I went shopping, oltre a Ho fatto shopping o Ho fatto spese potrebbe essere Ho fatto compere.
Attenzione! Avendo questi due verbi una radice diversa, anche la loro coniugazione sarà leggermente diversa.
Per scoprire cosa intendo potete consultare un coniugatore di verbi italiani.
b) Obbedire/Ubbidire
Ecco altri due verbi che presentano caratteristiche simili ai verbi precedenti. Sono cioè verbi che hanno lo stesso significato (to obey) ma 2 coniugazioni diverse.
Per quanto riguarda la loro frequenza d’uso, entrambi sono termini molto comuni e, come afferma la Treccani:
Hanno pressappoco la stessa diffusione nell’italiano contemporaneo. Quindi in questo caso sentitevi liberi di usarli entrambi o di scegliere la forma che più preferite.
c) Compiere/Compire
Questi verbi, il cui significato è portare a termine qualcosa, concludere, sono spesso usati anche per descrivere anche la buona riuscita di un’azione.
Ricordate che tra i due il primo verbo, compiere, è decisamente più diffuso.
Nonostante essi abbiano lo stesso significato la loro coniugazione è diversa, e se compiere segue il normale schema dei verbi regolari che terminano in -ere (ad esempio io compio, tu compi, lui compie, ecc), compire segue la coniugazione dei verbi regolari che terminano in -ire ma che aggiungono le lettere -isc (ad esempio io compisco, tu compisci, lui compisce…).
Un esempio pratico in cui usare questi verbi? Quando qualcuno parla del proprio compleanno. Ad esempio:
- Compio gli anni il 12 gennaio!
d) Adempiere/Adempire
Ultimi due verbi di questo primo gruppo, il cui significato è eseguire pienamente, soddisfare una richiesta. Ad esempio:
– È necessario adempiere ai nostri doveri.
Anche in questo caso ci troviamo di fronte a due infiniti diversi con due coniugazioni diverse, che seguono esattamente lo schema visto per compiere e compire. E cioè, per adempiere seguiamo lo schema dei verbi che terminano con -ere e per compire durante la coniugazione aggiungiamo le finali -isc.
Inoltre prestate attenzione al loro participio passato che cambia, proprio come succede agli altri verbi visti in precedenza:
- adempiuto per adempiere,
- adempito per adempire.
Che altro dirvi?
Se siete indecisi su quale di questi verbi usare prediligere sappiate che entrambi sono corretti e usati anche se la Treccani specifica che adempire è una forma po’ meno comune.
2. Verbi con due participi passati
Passiamo ora al secondo gruppo, quello avente verbi con due participi passati.
a) Seppellire
Seppellire, to bury in inglese, è un verbo che presenta due participi passati: seppellito e sepolto. Entrambi questi termini sono di uso comune e secondo l’Accademia della Crusca non c’è motivo per cui preferire l’uno all’altro.
Quindi via libera a frasi come:
- Il cane ha scavato lì dove aveva seppellito il suo osso.
- Non mi interessa più niente di quella persona. Per me è morta e sepolta.
b) Cuocere
Ecco un altro verbo italiano piuttosto diffuso da non confondere con cucinare, anche se in inglese la traduzione è la medesima to cook.
Ricordate: in italiano cuocere indica il passaggio dal crudo al cotto.
Ed ecco che proprio il termine cotto è uno dei due participi di questo verbo. L’altro, cuociuto, anche se è decisamente desueto è ancora riconosciuto da alcuni dizionari e coniugatori, come potete notare qui. È molto meglio però preferire ad esso il participio passato cotto.
c) Perdere
Anche perdere presenta due doppio participio: perso e perduto.
Entrambi sono corretti e usati dagli italiani, ma tenete presente che nell’italiano quotidiano la forma perso vince su perduto.
Nonostante il verbo perduto segua le regole standard della formazione dei participi passati (-ere che diventa -uto) oggi è perlopiù relegato a un uso più letterario, come dimostrato dai titoli di alcuni libri come Alla ricerca del tempo perduto o Il mondo perduto.
d) Vedere
L’ultimo verbo di questa lista è vedere, con i suoi doppi participi: visto e veduto. Anche per questi verbi vale lo stesso discorso fatto per perso e perduto, e come affermato in un articolo molto interessante dall’Accademia della Crusca:
“Già dal Settecento e in maniera più pronunciata per tutto l’Ottocento si è avuto un declino della forma originariamente più frequente veduto e un’ascesa di visto, che ha superato in frequenza veduto”.
Conclusione
In questo articolo ho continuato a parlarvi di verbi particolari, quelli sovrabbondanti appunto, che rappresentano una minoranza e che talvolta sono difficili da comprendere.
Ma per affinare una lingua e sentirsi a proprio agio con essa è importante conoscere ogni aspetto che la riguarda, particolarità ed eccezioni incluse.

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