In today’s article called “6 cose che (probabilmente) non sai sui numeri italiani”, I am going to share with you curiosities about numbers in Italian. Don’t worry, I am not going to list them, but I am going to tell you my students’ mistakes and also I’ll let you know how to use numbers correctly! ;)

If you are curious to know more about this topic, keep reading the following lines! :)

Nell’articolo di oggi ti svelerò 6 cose che (probabilmente) non sai sui numeri italiani, perché purtroppo molto spesso essi vengono considerati troppo facili da imparare.

Ti consiglio quindi di leggere le righe che seguono in cui ho raccolto alcune considerazioni sui numeri, le quali pur essendo assolutamente scontate per un italiano possono essere difficili da comprendere e da ricordare per gli stranieri che sono alle prese con questa lingua. 

Anche se questo articolo parla di numeri non mi limiterò ad elencarti i nomi di essi, ma ti farò notare delle particolarità che li riguardano e ti mostrerò gli errori più comuni commessi dai miei studenti.

Quindi non perdiamo altro tempo ed entriamo nel vivo di questa spiegazione con il mio articolo 6 cose che (probabilmente) non sai sui numeri italiani! 

1. Differenza tra cardinali e ordinali

Sono certa che conosci la differenza tra numeri cardinali e ordinali. Ma giusto per fare chiarezza:

  • numeri cardinali: uno, due, tre, quattro…
  • numeri  ordinali: primo, secondo, terzo, quarto…

Perché ti sto parlando di questo?

Perché ho potuto constatare con mia grande sorpresa che alcuni studenti tendono a dire frasi come le seguenti:

  • Ci sono quattre amiche .
  • Centi anni fa non c’erano i computer.

Per alcuni potrà sembrare superfluo, ma è necessario sottolineare che:

a. i numeri cardinali non cambiano mai.

Questo significa che diremo sempre quattro amiche anche se ci stiamo riferendo a quattro ragazze. e cento anni anche se il cento è seguito da un nome maschile plurale.

b. I numeri ordinali possono cambiare.

Se  prendiamo ad esempio il numero “primo” esso può cambiare in base al nome a cui lo associamo. Ad esempio:

  • Lui è il primo della classe.
  • La prima classificata è Linda.
  • Ecco i primi ospiti giunti alla festa.
  • Loro sono le prime persone conosciute nella città in cui si è trasferito.

A proposito di numeri ordinali…

Voglio darti un piccolo consiglio che ti consentirà di contare tutti i numeri che fanno parte di questa categoria.

Ahimé però devo comunicarti che i primi 10 numeri da primo a decimo devono essere memorizzati, purtroppo non ci sono cioè né regole né trucchi a cui appigliarsi. A partire dall’undici invece è tutto molto semplice: devi solo eliminare l’ultima lettera del numero cardinale e aggiungere il suffisso -esimo. Facciamo degli esempi:

  • undici diventa undicesimo
  • cento diventa centesimo
  • mille diventa millesimo
  • un milione diventa un milionesimo

E se io ti chiedessi di trasformare in numero ordinale 275? La regola rimane la stessa: duecentosettantacinque diventa duecentosettantacinquesimo.

2. Attenzione alle centinaia

Sai leggere i numeri formati da uno e altri due zeri? Certo che sì. Questo numero si chiama cento.

Spesso però l’uso delle centinaia diventa difficile quando non abbiamo più il numero uno davanti, ma 2, 3, 4, ecc.

Perché? Semplicemente perché si tende a modificare l’ultima lettera -o pensando ad un possibile plurale, con un risultato abbastanza bizzarro per noi italiani. Ad esempio spesso ho sentito dire:

  • C’erano “quattrocente” persone alla manifestazione.
  • Ho pagato “duecenti” dollari per una cena.

Hai identificato l’errore? Esso sta nell’accordare i numeri ai nomi che seguono. 

Ricorda: con le centinaia l’unica ultima lettera possibile è solo ed esclusivamente la -o. Ad esempio:

  • Ho una collezione di trecento dischi in vinile .
  • è pazzesco, in due giorni il suo canale YouTube ha raggiunto ottocento iscritti.

3. Come leggere i numeri a quattro cifre 

Come si leggono i numeri con quattro cifre? Te lo sei mai chiesto? 

Probabilmente molti hanno imparato i numeri italiani tanto tempo fa e da allora li hanno tralasciati prediligendo l’esposizione orale di fatti e avvenimenti che sono accaduti nella loro vita. Non mi sorprende quindi che anche coloro il cui italiano è da invidia si dimostrano incerti nell’uso dei numeri costituiti da quattro cifre.

Spieghiamolo insieme: 

a. Mille

I numeri scritti con uno più altre tre cifre si leggono mille. Ricordate che mille è invariabile quindi milli non esiste. Ascolta le seguenti frasi: 

  • La scoperta dell’America è avvenuta nel 1492 (millequattrocentonovantadue).
  • Nel 1974 (millenovecentosettantaquattro) in Italia ci fu il referendum sul divorzio.
  • Ha dovuto pagare una multa di 1.400 (millequattrocento) euro.

b. Mila

I numeri di quattro cifre che non cominciano con uno non prevedono mai l’uso di mille ma di mila. Per me è bene sottolinearlo perché molte volte mi è capitato di ascoltare i miei studenti dire: duemille, tremille, quattromille e così via…  

Ma ricorda: queste non sono parole italiane. Molto meglio per il vostro italiano è dire: 2000 (duemila), 3000 (tremila). 4000 (tremila)… Ad esempio: 

  • Corre l’anno 2023 (duemilaventitré).

4. Attenzione all’uso di milione 

Quanto detto per le migliaia è simile a quello che succede per i milioni. Presta attenzione: uno seguito da sei zeri si legge un milione, ma quando la prima cifra non è più uno non si deve più usare milione. Dire infatti: 

  • Ha vinto due milione alla lotteria

seppur facilmente comprensibile non può essere considerato corretto.

Una cosa che ho notato è che per alcuni l’uso della lettera -e nella parola milione indica un plurale ma in realtà non è così: milione è singolare e non a caso con esso usiamo uno, il plurale è milioni, dunque la frase giusta è:

  • Ha vinto 2 milioni alla lotteria.

5. Come parlare di quantità imprecisate

In italiano sai già che esistono numeri cardinali e ordinali che ti consentono di esprimere una quantità specifica, precisa, come nella seguente frase:

  • Mi servono altre 24 sedie!

Talvolta però non abbiamo abbastanza informazioni e non possiamo utilizzare numeri così specifici.

Cosa fare allora? Non preoccuparti perché in italiano c’è un modo per indicare una quantità approssimativa. 

Mi spiego meglio: quando non possiamo quantificare in modo specifico un numero possiamo usare il suffisso –ina. Ad esempio:

  • Mi servono una ventina di sedie. 
  • Credo che Luca abbia una trentina di anni.
  • Alla festa C’erano una quarantina di persone.

Attenzione però!

Non sempre possiamo usare il numero cardinale con il suffisso -ina. Da’ un’occhiata ai seguenti esempi:

  • Una dozzina: all’incirca dodici.
  • Un centinaio: all’incirca cento.
  • Centinaia: numero generico per indicare una grande quantità superiore a cento.
  • Un migliaio: all’incirca mille.
  • Migliaia: proprio come centinaia indica un numero generico per indicare una grande quantità superiore però a mille.

6. Attenzione alle percentuali 

Le percentuali di italiano non sono affatto difficili da usare di per sé, basta solo aggiungere al numero la parola percento.

Detto questo probabilmente ti starai chiedendo perché ne sto parlando? Lo sto facendo perché le percentuali per essere usate nel modo corretto devono essere precedute dall’articolo o dalla preposizione articolata.

Facciamo alcuni esempi. Un mio studente e un giorno mi ha detto:

  • 90% delle volte cose del genere possono accadere.

 Inutile dire che questa frase è assolutamente comprensibile dagli italiani ma in essa manca qualcosa. In questo caso l’articolo. Meglio dire dunque:

  • Il 90% delle volte cose del genere possono accadere.

Un altro esempio che mi viene in mente a questo proposito è:

  • Ilaria, sono 100% d’accordo con te!

Anche qui manca qualcosa: in questo caso la preposizione articolata. La frase corretta sarà quindi:

  • Ilaria, sono al 100% d’accordo con te!

Probabilmente anche per il vostro orecchio le seconde frasi presentate sono di gran lunga migliore.

Conclusione 

I numeri in italiano non sono affatto difficili. Nel giro di poco si possono imparare senza problemi visto che sono effettivamente poche le cose che devono essere memorizzate.

Non dimenticare però di fare sempre attenzione a questi sei punti che ho messo in evidenza in questo articolo chiamato “6 cose che (probabilmente) non sai sui numeri italiani”. Questi piccoli dettagli possono fare infatti davvero la differenza tra il parlare l’italiano in modo impreciso e poco attento e padroneggiare la lingua in tutti i suoi aspetti.

ila firma

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